domenica 6 marzo 2011

NO ALLA RASSEGNAZIONE, SI' ALLA DIGNITA'

Per fortuna che ha vinto l'Udinese. In attesa del posticipo di questa sera Lazio - Palermo, il quarto posto che significa Champions è distante nove punti. Ora, non dovremmo sentire più nessuno che in casa Juventus pensi ancora al minimo obiettivo stagionale ormai chimerico. Raggiunti quasi dal Cagliari, e meno male che a gennaio Marotta ha prelevato dalla Sardegna Matri altrimenti i rossoblù sarebbero davanti, qualcuno dovrebbe spiegare a Delneri che una stagione del genere va bene alla Samdpdoria, all'Atalanta, non alla Juventus. Purtroppo, questa squadra della Juventus ha solo il nome e il colore delle maglie. La stagione però non è ancora finita, sarebbe sbagliato andare in vacanza e pensare a quello che verrà, Va scacciata l'abitudine a perdere, la rassegnazione che si è impossessata di tutti. Ci piacerebbe vedere un briciolo di ribellione, un allenatore che non vada ad accampare scuse (infortuni, episodi o quant'altro) ma che si arrabbi anche pubblicamente, che si prenda le proprie responsabilità. Questi ultimi due mesi saranno tristi, ma che siano almeno dignitosi. Purtroppo, non si può staccare la spina.

GIOCATORI, LA COLPA E' ANCHE VOSTRA

"La verità mi fa male lo so!". Caterina Caselli lo ha capito da tempo e continua a cantarlo. Sentire però da Delneri e Marotta che ci sta perdere contro il Milan, nettamente superiore, fa ancora più male. E' la pura e semplice verità. eppure sono frasi che uno juventino non vorrebbe mai ascoltare. Questa Juventus, come scrivevamo a inizio anno, è una Judoria. Un campionato di questo genere sarebbe la norma per una squadra di metà classifica, come la Sampdoria appunto, ma non lo deve diventare per la Juventus. Oltre ad Agnelli, Marotta e Delneri bisogna portare sul banco degli imputati i giocatori. Nessun processo, per carità, e nessun giustazialismo. Una serena critica è però utile, necessaria per capire i mali che affliggono questa Juventus. Giocatori che parlano tanto, ma che in campo combinano poco. Giocatori che a luglio sostenevano di aver capito la lezione della scorsa stagione. Giocatori che ora sono in preda alla depressione e a un pessimismo cosmico che manco Leopardi si sognava. Giocatori che vanno in campo poco convinti. Giocatori che ieri hanno puntato al pareggio. Giocatori che rimangono gregari e non leader. Se questi non arriveranno dal mercato, la prossima stagione sarà identica alle precedenti. Fallimentare.

NOI TIFIAMO JUVE, TIE'

Un fastidioso senso di prurito, frutto probabilmente di una pericolosa allergia, ha sorpreso tutti i tifosi bianconeri dopo aver sentito le parole di Massimo Moratti. Il presidente nerazzurro può stare sicuramente molto tranquillo sull'impegno dei bianconeri che cercheranno la vittoria a tutti i costi ma non certo per fare un favore ai rivali. La Juventus deve pensare solamente a se stessa, a portare a casa una vittoria fondamentale per il morale e per la classifica. Di certo, non ci sarà quel clima irreale e vergognoso in cui la scorsa primavera si svolse una Lazio-Inter decisiva per lo scudetto. Chissà come mai Moratti e gli interisti in quella giornata non chiesere impegno da parte dei giocatori, condizionati pesantemente da quell'ambiente irreale. I tifosi bianconeri faranno il supporto per la propria squadra, non di certo per una vittoria per il Milan. Stile Juventus è anche questo. Se poi domenica il Genoa dovesse vincere a Milano, tutti saremmo contenti e felici.

martedì 1 marzo 2011

JUVE, MANIFESTIAMO?

Ieri, tra il silenzio assordante dei principali mezzi di comunicazione, è andata in scena una partita molto più importante di Lecce-Juventus o Juventus-Bologna. Facile parlare del momento di crisi in cui versa la squadra bianconera, delineare gli scenari, criticare Delneri, Agnelli, Marotta e Elkann, più complicato, evidentemente, versare inchiostro sui fatti di Napoli. Le testimonianze di Fabio Monti, ieri abbiamo avuto la certezza della sua fede calcistica, Lorenzo Minotti, Luca Baraldi e Giorgio Corbelli ci hanno fanno sorridere, ma il nostro era un sorriso amaro. L'urlo di Bergamo, "Non è una cosa seria, è una presa in giro!" , deve essere fatto proprio da ogni juventino. I tifosi hanno una grande fortuna. Possono essere strabici, ovvero con un occhio guardare con preoccupazione l'andamento della propria squadra e con l'altro seguire, indignandosi anche, quanto succede a Napoli. Piuttosto però che ideare petizioni per cacciare Del Neri, si dovrebbe organizzare una grande manifestazione del popolo bianconero per far sentire la propria voce su Calciopoli. Se non ora quando? E' arrivato davvero il momento di alzarsi dalle proprie poltrone e scendere, pacificamente, in piazza. Già sabato c'è l'oppurtinità per ricordare ad Abete e Palazzi quello che un popolo di 14 milioni s'aspetta. Giustizia per riparare un'ingiustiza.