martedì 10 maggio 2011

ANDREA, FAI COME PAPÀ. SORPRENDICI...

Il ventisette maggio del 2004 una triste notizia si sparse immediatamente per tutta l'Italia. Umberto Agnelli è morto. Mezz'ora dopo, la Juventus comunica che Fabio Capello è il sostituto di Marcello Lippi alla guida della Juventus. Smentite le previsioni giornalistiche che davano come imminente la firma di Didier Deschamps, uscito vincitore nella lotta a tre con Cesare PrandellI e Francesco Guidolin. Una delle ultime volontà delll'allora presidente Fiat fu quella di scegliere il meglio per la sua Juventus, l'ultimo regalo per la squadra del cuore. A sette anni di distanza tocca a sua figlio, Andrea, prendere una decisione fondamentale per il futuro della società bianconera. Sembra fatta per Mazzarri, ma si mormora di Van Gaal e Conte spera ancora. Noi ci aspettiamo una sorpresa in grande stile. Serve un grande nome, un allenatore vincente, per dare garanzia a tifosi e giocatori trasmettendo un segnale  fondamentale: si vuole vincere. Per carità, tutti i nomi accostati alla Juventus in queste settimane rappresentano, non ce ne voglia Delneri. un salto di qualità rispetto alla gestione attuale, ma non rappresentano delle certezze assolute. A Torino, sponda bianconera, deve ritornare un totem in panchina. Andrea, soprendi tutti e fai il primo regalo da presidente.

John, sei diventato juventino?

Sette maggio 2006. Lo scandalo Calciopoli è appena agli inizi ma ha già manifestato tutta la sua forza. John Elkann interviene per la prima volta sulle vicende di casa bianconera e scarica in pochi secondi una storia decennale piena di successi e trionfi. Addio alla Triade, spazio al pupillo Jean Claude Blanc e Cobolli Gigi, rinuncia a combattere in sede giudiziaria. Si riparte dalla B, John e Lapo si presentano allo stadio con un polsino tricolore. La Juventus è nelle loro mani, ma presto nessuno è contento. I tifosi imputano ai due eredi di casa Agnelli un disinteresse per le vicende bianconere e i risultati danno ragione ai contestatori che invocano il cugino Andrea. Il figlio di Umberto ritorna in società e diventa il Presidente, ma la stagione è ancora fallimentare. Via Elkann, via la Fiat, spazio a un nuovo proprietario che spenda per la Juventus e non si interessi al cricket e alla Formula 1. I soldi ci sono, perché John non investe? La domanda che si facevano tutti i tifosi bianconeri, ma poi sono arrivate le dichiarazioni di ieri: la proprietà è pronto a investire, la Juventus deve ritornare grande. Perché questo cambiamento? John è diventato improvvisamente un tifosissimo bianconero? Più facile ipotizzare che Elkann abbia compreso che una società di calcio dà grande vetrina a chi è proprietario. Perdere tifosi e popolarità, questo era il destino della Juventus e di John senza interventi. Ora i tifosi aspettano il prossimo mercato: vincere a Torino è sempre stata l’unica cosa che conta.