sabato 30 ottobre 2010

CHE SETTIMANA!

La settimana che abbiamo appena trascorso si prospettava ricca di veleni e di sospetti, e così è stato. La Juventus però non ha subito, ma ha rilanciato grazie alla nuova strategia comunicativa, decisamente più aggressiva e agguerrita, imposta dal nuovo corso targato Andrea Agnelli. Tale padre, tale figlio, no? E infatti Andrea sembra aver proprio preso da suo padre Umberto: poche battute, poca simpatia, poco fumo, tanta sostanza, tanta antipatia e tanto arrosto. Doveva essere una settimana in cui la Juventus doveva difendere Krasic dall’accusa di essere il Simulatore per eccellenza del campionato di serie A e si è trasformata in una settimana in cui la società bianconera è passata al contrattacco accusando i media italiani, tramite le parole del presidente, di violenza mediatica nei confronti di Krasic e della Juventus in generale. Agnelli ha di fatto fotografato una situazione reale che Luciano Moggi aveva già in precedenza delineato nei suoi contorni: la Juventus, rispetto a Milan e Inter, non ha televisioni o giornali di proprietà che la difendano e tutelino. La migliore difesa è l’attacco e la nuova dirigenza bianconera lo sa bene. Dettare l’agenda senza dover essere costretti a inseguire gli avversari: cio  è avvenuto in occasione dell’Assemblea degli azionisti quando Agnelli ha ipotizzato la richiesta di due scudetti qualora Moggi risultasse innocente (effettivamente il processo di Napoli segna, ogni udienza, dei punti a favore degli accusati). Moratti ha dovuto ribattere, in maniera comica, affermando che allora l’Inter chiederà che le vengano assegnati gli scudetti del 1998 e del 2002. In maniera comica, si diceva, perché questa richiesta è solamente provocatoria e non ha nessun fondamento nella realtà: quali prove può portare Moratti? Nessuna, quindi si metta il cuore in pace: quegli scudetti, come tutti, la Juventus li ha vinti sul campo meritatamente. Settimana di veleni che non ha minimamente toccato la squadra che ha potuto così lavorare tranquillamente a Vinovo agli ordini di Del Neri: c’era da preparare la partita di stasera contro il Milan pensando a come sostituire Krasic e in che modo mettere in moto Del Piero e Quagliarella.  Aggressività deve essere la parola chiave: se lasciato giocare il Milan ha un potenziale offensivo devastante e, sicuro, prima o poi un gol lo fa. La partita di Napoli ha insegnato come si mette in difficoltà, anche facilmente, la formazione di Allegri: alzare il ritmo, pressare subito i portatori di palla ed effettuare rapide ripartenze sono gli ingredienti necessari per fare risultato. Questa Juventus lo sa fare. È stata una settimana che ha visto anche un clamoroso botto ovvero la rottura totale tra Garrone, presidente della Sampdoria, e Antonio Cassano tanto che la società blucerchiata pare aver chiesto alla Lega la possibilità di rescindere unilateralmente il contratto: se così fosse, a gennaio, se non da subito, Cassano sarebbe libero di scegliersi una squadra a proprio piacimento. Un’occasione da prendere al volo che Marotta non può farsi sfuggire.

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