lunedì 4 ottobre 2010

LA BESTEMMIA RELATIVA

È proprio vero: non si finisce mai d’imparare. Credevamo che non ci fosse nulla di peggio per un cattolico che nominare il nome del proprio Dio invano. Dobbiamo ricrederci, ma bisogna osservare dei precisi paletti. La bestemmia è possibile solamente se contestualizzata. Se la si dice in una barzelletta ci sta, anzi fa anche ridere. Se queste affermazioni le avesse pronunciate un prete qualsiasi sarebbe già stato spretato, ma questo è il pensiero di uno dei cosiddetti pastori della Chiesa, un arcivescovo responsabile del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Il suo nome è Rino Fisichella. Negli ultimi anni giustamente o no abbiamo assistito a tanti discorsi pronunciati dal Pontefice sulla diffusione di una teoria pericolosa come quella del relativismo, ma poi dobbiamo ascoltare parole come quelle di Fisichella che relativizzano la bestemmia. Per difendere una persona, Silvio Berlusconi, si compie un’autentica gaffes e si perde di vista il buon senso allontanandosi dalla gente.

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