martedì 5 ottobre 2010

COBOLLI E LE VERITA' SVELATE

Dopo un anno trascorso pressoché in silenzio, è tornato a far sentire la propria voce Giovanni Cobolli Gigli. L’ex presidente bianconero è stato ospite della trasmissione Sky, Speciale (E’ sempre) Calciomercato) condotta da Alessandro Bonan assieme a Gianluca Di Marzio. Serata interessante che ha portato alla luce la pesante ombra di Marcello Lippi sotto la gestione Cobolli - Blanc: con serenità l’ex presidente ha risposto alle domande dei conduttori e dei giornalisti presenti.  “Credo che Ranieri abbia fatto un ottimo lavoro alla Juventus. E che nelle ultime settimane del campionato in cui è andato via avesse percepito che da parte della proprietà non ci fosse più il 100 per cento di fiducia nei suoi confronti e pensasse, come gli capita spesso di pensare, che ci fosse l’ombra di Lippi dietro di lui". C’era quest’ombra? "Io penso di sì. Cerchiamo di essere chiari. Blanc aveva proposto a Lippi di venire a fare l’allenatore della Juventus prima di ingaggiare Ranieri. E Lippi decise di non venire perché voleva ancora stare fuori dall’ambiente calcistico per aspettare la sentenza del processo che riguardavano suo figlio. E quindi il pensiero su Lippi era un pensiero oggettivo. Che poi ci fosse anche un altro retro pensiero che poteva pensare di vedere Lippi, alla fine del suo impegno di c.t. azzurro, di nuovo ad occuparsi con qualche ruolo evidentemente molto importante nella Juventus, io questo lo suppongo”. Tutti i sospetti nacquero per via di un incontro, “il pranzo della focaccia” a Recco, che doveva tenersi in gran silenzio ma che fu scoperto dando il via a una marea di illazioni sui giornali. Per Cobolli “a posteriori si può dire che l'incontro fra Blanc e Lippi fu una piccola imprudenza. Si poteva cercare di trovare un ambiente più riservato. Diciamo che fu una superficialità, dovuta anche alla non conoscenza di quella che è l’attenzione che gli italiani danno a tutte queste cose. In quel momento lì, Blanc incontrò Lippi, poi Ranieri andò avanti e fece delle ottime cose e quando ci trovammo con la Juventus che stava gradualmente scivolando, con la sensazione che i calciatori cominciassero a non ascoltare più Ranieri come avevano fatto in passato e con la prospettiva di finire quarti, avendo ancora l’ambizione di arrivare secondi, prendemmo la decisione di arrivare alla sostituzione del tecnico. Lui ci rimase sicuramente male ma io devo ringraziarlo per tutto quello che ha fatto. E gli auguro di fare un ottima stagione anche quest’anno, anche se purtroppo alcuni incidenti di percorso li ha avuti”. A essere sinceri il famoso pranzo avvenne a fine marzo durante la sosta delle Nazionali: dal quel momento Ranieri perse d’autorità nello spogliatoio e la squadra da seconda (ipoteticamente in lotta per lo scudetto) si trovò a lottare per l’accesso alla Champions. Grave imprudenza commessa dalla dirigenza, un errore da principianti che è costato caro. Nella primavera del 2001 anche Moggi e Giraudo decisero d’incontrare Lippi per sostituire Ancelotti: tutto avvenne in gran segreto e divenne di pubblico dominio solo a cosi fatte. Grazie invece alle affermazioni di Cobolli si scoprono i segreti del “projettò” di Blanc: Ferrara o un uomo gradito a Lippi come allenatore, l’ex ct, terminati i Mondiali, direttore generale. La storia è però andata diversamente: Ferrara fallì, Blanc dovette chiamare Zaccheroni e Bettega e poi arrivò Agnelli. 

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