mercoledì 6 ottobre 2010

ZAMPARINI E IL CALCIO MALATO


"Caro Nicchi, ti scrivo questa lettera aperta dettata dal profondo stupore e dallo smarrimento completo causatomi dai continui episodi verificatisi nei confronti del Palermo dall’inizio del cam­pionato. Ci conosciamo e stimiamo da tempo: ho condiviso con grande speranza la Tua elezione a Presidente dell’Aja, speranza dettata dalla consapevolezza che il lavoro da Te programmato potesse portare la serenità in un ambiente scosso da calciopoli. Ho anche sollecitato con il nostro Presidente un confronto continuo nella nostra sede di Lega onde collaborare per eliminare tensioni foriere di errori reciproci: degli arbitri e degli addetti ai lavori. Al primo errore: rigore inesistente fischiato a favore del Brescia (Bs-Pa 3-2) ho imprecato contro la sfortuna. Ai successivi errori durante Palermo-Inter (1-2), quattro rigori non fischiati in favore di Palermo di cui 2 clamorosi, ho cominciato a preoccuparmi: ma vabbè, non hanno ancora eliminato dal DNA la 'sudditanza psicologica', aspettiamo tempi più lunghi per cancellarla. Nella partita Palermo-Lecce (2-2) ben quattro episodi di fuori gioco di cui due decisivi con uomo davanti al portiere, hanno provocato la mia protesta: in TV da Biscardi abbiamo dimostrato l’assurdità di segnalazioni con giocatori in due casi “in gioco di metri”. Ieri ancora in Fiorentina-Palermo (1-2) quello che spero la ciliegina su una torta fina le mal riuscita: un rigore completamente inventato non so perchè, che avrebbe se non 'parato' cambiato in giustamente il risultato. Bada bene Nicchi: non un episodio a favore del Palermo in sei partite, (fra l’altro non sarebbe mai da me gradito) mai un errore arbitrale che abbia favorito il Palermo. Nulla! Solo episodi contro! Mi telefona, mi tempesta di messaggi la tifoseria: perchè ce l’hanno con il Palermo, perchè quest’onda contro l’estremo sud? Lo chiedo a Te, caro Presidente dell’Aja: la mia lettera aperta desidera risposte certe aperte: aperte al nostro pubblico, al tifoso italiano molto più maturo di quello che considerano le Istituzioni, al tifoso Palermitano or goglioso di rappresentare un esempio per correttezza e ospitalità: ospitalità e correttezza che abbiamo anche sempre verso gli arbitri che Tu assegni alle partite del Palermo. Vogliamo correttezza, professionalità, rispetto: La ESIGIAMO. Anche noi sappiamo individuare gli errori arbitrali: per questi non protesteremo. Per la mancanza di rispetto di decisioni assurde si. Sempre - dovunque per un calcio giusto”. Firmato Maurizio Zamparini.

Questa è la lettera scritta di proprio pugno dal presidente del Palermo e pubblicata sul Corriere dello Sport. Stupisce il tono (il “tu” che pare quello di un padrone a un dipendente), ma lasciano ancora più esterrefatti le affermazione. Scrivere che si esige correttezza, professionalità e rispetto significa pensare che queste caratteristiche non sono state riscontrate. C’è una volontà di colpire il Sud? E perché mai? Rendere pubbliche queste riflessioni non fa che alimentare le tensioni già esistenti.  Pensiamo al prossimo arbitro che si troverà di fronte i rosanero: con quale spirito fischierà? Certe tematiche devono restare dentro le “mura domestiche” della Figc: scrivere a un giornale pretendendo correttezza fa solamente del male al nostro calcio. Per amor di cronaca, poi, vogliamo fare una piccola precisazione. Non è vero quanto afferma Zamparini ovvero che il Palermo ha avuto solamente episodi sfavorevoli:  qualcuno si è dimenticato del rigore negato a Del Piero in occasione di Juve – Palermo, ma noi no.

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