martedì 30 novembre 2010

LA FINE DEI PRIVILEGI

E così si è arrivati allo sciopero dei calciatori. Lo ha annunciato Leonardo Grosso, vice presidente dell’Aic dicendosi dispiaciuto “perché c’era la disponibilità, abbiamo lavorato sotto traccia per trovare eventuali punti di intesa, ma non si è trovato l’accordo. Noi abbiamo ribadito la nostra disponibilità a discutere sui sei punti, senza entrare nel merito di nessuno di questi sei punti perché la Lega continuava a chiedere di discutere anche del sempiterno problema dei fuori rosa che per noi è un discorso chiuso”. Un commento, al di là del moralismo che potrebbe scattare immediatamente bollando come ridicola tale iniziativa,approfondito deve far riferimento alla situazione dei giocatori Nba. La Lega Serie A sta infatti prendendo come punto di riferimento il mondo del basket statunitense, estremamente professionista come è giusto che sia visto la miriade di dollari che circolano e che fanno guadagnare. Un Gallinari qualsiasi può essere inserito in uno scambio e finire in un altro team senza poter dire niente, gli vengono garantite le stesse condizioni economiche e basta. Lo stesso i dirigenti lo vorrebbero fare anche in serie A e non è certo la fine del mondo così come essere messo fuori rosa e allenarsi a parte. Il contratto di Chiellini deve essere giustamente preso come punto di riferimento: a tanti diritti, a tanti servizi offerti, spetta un comportamento responsabile e professionale del giocatore offerto. Ora come ora responsabili e professionali non lo sono i dirigenti Aic che non si rendono conto di cosa sta succedendo nel mondo intorno a loro e tengono a mantenere dei vecchi privilegi che non avevano senso un decennio fa, figuriamoci ora. Sarebbe il momento che iniziassero a scioperare i tifosi…

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