sabato 27 novembre 2010

LA MALEDIZIONE DELL'UNO A UNO

Che qualcuno salvi la Juventus dalla maledizione dell’uno a uno. È infatti la terza volta nelle ultime quattro partite che sulla ruota del risultato finale capita questo risultato, ma ci sono pareggi e pareggi. Questo di stasera assomiglia molto a Brescia – Juventus ed è molto distante da Juventus – Roma. Una squadra che, sì ha avuto molte occasioni da rete, ma ha dato l’impressione di non essere determinata, arrabbiata e con la schiuma alla bocca: il risultato è stato quindi una manovra lenta, complice il bunker Viola,  con pochi, pochissimi, movimenti senza palla e tanti cross dalla trequarti. Del Neri paga anche l’”assenza “di Motta, Aquilani, Krasic e Del Piero. Il terzino destro non l’ha azzeccata una, dal momento dell’autogol in poi è stato un continuo ripetersi di errori spesso banali che hanno portato il pubblico a beccarlo (occhio però a non ripetere il caso Molinaro) facendo rimpiangere tutti Sorensen (chi l’avrebbe mai pensato a luglio?). Il centrocampista romano ha giocato da fermo: se è stato schierato negli undici iniziali stava bene fisicamente – a meno che Del Neri e staff medico amino mettere in campo giocatori non al top della forma, ma probabilmente il lieve infortunio gli ha tolto brillantezza e dinamismo. La Furia Serba aveva le pile scariche, ha sofferto tanto Vargas (il migliore in campo eccetto Boruc) e ha evidenziato una difficoltà nel superare il difensore da fermo che deve essere risolta per renderlo ancora più imprevedibile. Infine, il Capitano ha messo in mostra sì lampi di classe, ma non ha sicuramente brillato. In generale, la Juventus denota difficoltà ad affrontare squadre che si difendono con tutti i componenti dietro la linea della palla. Un difetto che va limato il più presto. Ultime note statistiche: in ben quattro delle sette partite disputate all’Olimpico la Juventus è andata sotto nel punteggio costringendo la squadra a scoprirsi. E così si spiegano le tante reti (11) subite in casa, anche se nelle ultime due occasioni, i gol avversari sono arrivati su un rigore e su un’autorete segnale della crescita della squadra bianconera. Infine, una considerazione: non parlate più di scudetto, porta sfiga. Chiamatelo tricolore o titulo.  

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