domenica 30 gennaio 2011

E ADESSO?

Scrivere dopo un'eliminazione, l'ennesima in questi anni, significa acquisire la consapevolezza che sarà un altro anno zeru titoli. Ieri sera, subito dopo il triplice fischio finale, in una pagina del Televideo di Mediaset erano riassunti tutti gli eventi della giornata che hanno precipitare l'umore dei tifosi. Nell'ordine: la Roma passa a Torino, Juve eliminata, Inter, Pazzini è tuo, Milan, preso anche Didac, Napoli, Victor Ruiz è ufficiale. Cerchiamo di analizzare punto per punto il momento bianconero.
SQUADRA La Juventus in questo 2011 è irriconoscibile, involuta, sotto ritmo, nervosa e priva di idee. E' assodato che le squadre allenate da Del Neri subiscono a gennaio un calo per poi finire, almeno fisicamente, bene, ma i bianconeri sono francamente mediocri. A Torino si può contare solamente sulle giocate di qualità di Del Piero, e già il fatto di dipendere sempre e ancora da lui la dice lunga, Krasic, senza fiato dopo un anno senza riposo, e Quagliarella, fuori per il resto della stagione. Fermato uno di questi tre, la Juventus diventa una squadra prevedibile che fa fatica a tirare in porta come avvenuto ieri e contro il Bari. Tutti sanno come gioca la squadra, ma non è questo il problema, perchè il Barcellona ha un impianto collaudato e ben identificato. La differenza la fanno gli interpreti e la qualità complessiva. Urge ritrovare parte della brillantezza perduta e compattezza. La partita contro l'Udinese si presenta come un crocevia fondamentale nella rincorsa alla Champions, ma Milan, Inter, Roma e Napoli sono, al momento, superiori.
SOCIETA' Se andiamo a confrontare l'andamento della squadra di Del Neri con quella di Ferrara non riscontriamo particolari differenze. Eliminati dalle manifestazioni europee, Champions l'anno scorso, Europa League quest'anno, eliminati dalla Coppa Italia sempre ai quarti, ma almeno l'anno scorso dopo una buona partita in trasferta contro l'Inter, fuori dalla lotta per lo scudetto in entrambe le stagioni. Eppure, qualcosa è cambiato perché il clima che si respira intorno alla società sembra essere completamente diverso. L'anno scorso, di questi tempi, dopo essere stato cotto a puntino, Ciro Ferrara venne esonerato. Oggi, giustamente, Del Neri non viene messo in discussione. Merito di una società che, almeno qui, si rivela forte e con le idee chiare. Andrea Agnelli è stato invocato dai tifosi come Il Messia, si è rivelato un giovane manager capace e caparbio, ma non ha la bacchetta magica. Non basta lui per riportare la Juventus ai livelli cui eravamo tutti abituati, ma obiettivamente il suo nome crea, come sottolineato da Cobolli Gigli, delle aspettative in tutto l'ambiente. Non pensando che sia diventato presidente solo per accontentare la tifoseria, crediamo che tra John e Andrea ci sia un'identità di pensiero sul presente e sul futuro della Juventus. La società deve ancora acquisire maggior peso in Lega e Figc. Quanti errori, l'ultimo ieri, da parte degli arbitri... Quanto tempo serve ad Abete e Palazzi per dare delle risposte su Calciopoli? Bisogna alzare la voce, perchè, purtroppo, solo così si ottiene rispetto.
MERCATO E qua tocchiamo il tasto dolente della stagione. Non è facile per i tifosi vedere le altre squadre che si rinforzano, vedere gli obiettivi che sfumano uno dopo l'altro (Dzeko, Pazzini, Ruiz e Rakitic) e arrivare a Torino giocatori che sembrano aver dato il meglio di sè. La chiarezza è sempre un bene, non illude nessuno, può scontentare nell'immediato ma non illude i tifosi. Inutile parlare di occasioni quando non si hanno i mezzi economici per coglierle: Pazzini e Rakitic erano due opportunità da prendere al volo, ma senza soldi non si possono fare miracoli. Dichiarare apertamente che non sarebbe stato fatto nessun investimento avrebbe permesso di non correre dietro a tutte queste voci che quotidianamente riportiamo. In estate, poi, sono stati commessi diversi errori, ma solo chi agisce ne fa, Ora Agnelli, Marotta e Paratici hanno tutto il tempo necessario per imbastire una campagna acquisti degna di tal nome: servono 5-6 giocatori di qualità e personalità per compiere un salto nelle prestazioni. Salutare tutti quei giocatori che non sono da Juventus, e ce ne sono diversi, ma soprattutto investire anche se non arrivasse la qualificazione alla Champions.
PROPRIETA' John Elkann deve vendere la società? I tifosi sono tutto tranne che degli stupidi. Leggere che la Exor intende investire 400 milioni in un centro residenziale da costruire a Londra attorno a un campo da cricket, fa sollevare molti dubbi e molti interrogativi. Il fascino di una proprietà che si tramanda di generazione in generazione è innegabile, ma non basta, anzi. Ci vuole di più, a partire da maggiore considerazione e affetto nei confronti della Juventus. Se non interessa, se non si è in grado di rispondere alle aspettative dei tifosi, meglio vendere. 

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