mercoledì 2 febbraio 2011

CARI ANDREA E BEPPE, VI FACCIAMO I CONTI IN TASCA

Due giorni dopo il finale concitato di calciomercato conclusosi con l'acquisto di Alessandro Matri è arrivato il momento di fare i conti. Prendete una calcolatrice e seguiteci. Innanzitutto, partiamo proprio dall'ultima operazione. Abbiamo letto di tutto e di più. "Ci è costato 18 milioni, più di Pazzini", affermazione decisamente da smentire. Basta prendere in mano il comunicato con cui la Juventus ha reso noto l'acquisto. Matri è stato acquistato in prestito oneroso, pari a 2,5 milioni da versare nel corso del corrente esercizio, mentre il diritto di riscatto, non obbligo, è fissato a 15,5 milioni pagabili in tre anni. Nel contempo, è stata ceduta la seconda metà del cartellino di Ariaudo che, guarda caso, è stata valutata in 2,5 milioni generando anche una plusvalenza. In definitiva, il prestito di Matri non costa un euro alla Juve, mentre i 15 milioni, che come ammesso da Marotta possono essere trattabili e abbassati con l'inserimento di altre contropartite tecniche. Allargando il discorso, prendendo spunto da una tabella apparsa su Juvelive.it ad opera di Graziano Campi e ripresa anche dal blog "Uccellino di Del Piero", possiamo entrare nel merito da quanto affermato da Andrea Agnelli durante la conferenza stampa di sabato scorso. Da questa tabella si evince che il costo annuo di Amauri era di 12 milioni, una cifra spropositata se relazionata al suo valore e rendimento, Sissoko 7, Tiago quasi 9, Iaquinta 8, Grosso 6 . Tutti giocatori ereditati dalla precedente e sciagurata gestione economica e sportiva di Blanc e Secco: in sostanza tutti i giocatori acquistati sono stati strapagati. E Martinez "come si fa ad averlo pagato 12 milioni"? Be', l'uruguaiano all'anno costa 6 milioni, un po' di più rispetto a Grosso, mentre gli altri acquisti targati Marotta hanno il giusto impatto sulle casse bianconere: Bonucci, 8, Storari 4 milioni mezzo, idem Barzagli 445, Krasic quasi un milione, Toni 4.  Bene, sono tutti giocatori il cui rendimento è il più proporzionale possibile al loro rendimento. Capiamo allora che cosa intende Andrea Agnelli quando sostiene che sarà sufficiente movimentare correttamente i 170 milioni, costo annuo della macchina Juve, per trovare le risorse da investire per il mercato comprando ottimi giocatori. Un esempio? Via Amauri e Iaquinta, 20 milioni risparmiati da investire su un grande calciatore, un campione. Via Sissoko e Tiago, 16, ed ecco un ottimo centrocampista. Certo, il gioco non è poi così semplice perché vanno convinti i giocatori a cambiare società, ma abbiamo capito meglio come funziona il mercato e quali sono le leggi economiche che lo regolano senza essere populisti o qualunquisti.

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